Dipende molto dallo stato di salute dell’animale: in corso di problemi gastroenterici, tipo vomito o diarrea, si consiglia un digiuno di almeno 24h e appena il sintomo si è affievolito, partire con un pasto solo a base di proteine, lo stesso tipo per almeno tre giorni per poi cambiare tipo di proteina e semmai aggiungere qualche cereale. Se il soggetto è in salute può essere introdotto il nuovo tipo di alimento, in modo graduale nel giro di una settimana, fino a smettere completamente il vecchio tipo di cibo. La cosa importante è sempre, come ho già detto in precedenza, fare un diario alimentare.
Nel caso di terapie in corso devono essere mantenute almeno all’inizio e devono essere effettuati dei controlli (sia ematologici che strumentali) in itinere, per valutare il miglioramento anche negli esami, oltre a quello macroscopico sull’aspetto del soggetto. Successivamente ridurre gradualmente i farmaci fino anche a eliminarli totalmente.
Per prima cosa devo dire che il proprietario deve essere pronto ad accogliere e valutare in modo positivo ogni minimo cambiamento del proprio animale. I miglioramenti sono visibili fin da subito, ma dipendono anche dallo stato di salute al momento dell’inizio del nuovo stile alimentare: in alcuni casi, in corso di patologie lievi, il miglioramento è evidente dopo pochissimi giorni, nel caso di patologie più gravi o croniche i tempi si allungano di qualche mese, ma i risultati ci sono, ci vuole solo più pazienza. Nei casi più sfortunati, dove la patologia è andata troppo oltre, l’alimentazione aiuta, ma non può essere risolutiva, vale comunque la pena provare, sapendo di fare il giusto per l’animale.
Si, introducendo l’alimentazione naturale il nostro animale ne trarrà sicuramente un grande beneficio.
Per esperienza, la maggiore palatabilità del nuovo alimento crea una nuova gioia negli animali che sembrano riscoprire qualcosa di atavico presente in ognuno di loro.
Non c’è nessun obbligo, ovviamente, ma siccome siamo noi responsabili dei nostri amici a quattro zampe, dobbiamo cercare di farli stare meglio possibile ed a parere mio avvicinandosi più possibile ad un alimentazione naturale portiamo avanti proprio questo obbiettivo.
Noi veterinari veniamo da anni e anni di indottrinamento, da parte delle case sia mangimistiche che farmaceutiche e abbiamo dimenticato i basamenti dell’alimentazione e della cura dei nostri animali. Osservare la Natura ci basterebbe per sapere come alimentare noi stessi e i nostri amici a quattro zampe.
Purtroppo anche in questo caso molte notizie forvianti hanno portato ad avere timore nel somministrare alimenti crudi agli animali, ma dobbiamo sempre ricordarci che l’alimentazione naturale non prevede cottura e che gli animali sono stati programmati per cacciare le prede e mangiarle oppure per trovare carcasse già morte, senza nessuna conseguenza sulla loro salute. Non dobbiamo mai riportare l’alimentazione nostra alla loro, perché l’essere umano si è modificato molto nel tempo e spesso questo allontanamento dell’uomo dal naturale lo ha portato a non stare bene, cerchiamo di non fare lo stesso con loro.
Le ossa, se sono date in modo coerente alla taglia del cane e dentro il trancio di carne, come in natura sono, non possono creare problemi né di soffocamento né tanto meno dare lesioni intestinali, perché l’animale sta svolgendo naturalmente il suo ruolo di carnivoro predatore.